Il Pd attacca Bandecchi ma dimentica di essere alleato di Salis

 

In relazione all’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno presentata da diversi parlamentari del Pd ieri, riteniamo opportuno avanzare alcune osservazioni:

  • L’interrogazione è assolutamente pretestuosa, come si evince dalle puntuali risposte del Ministro Piantedosi il quale ha spiegato, chiaramente, che non vi è alcuna ragione per la quale egli possa intervenire nei confronti del sindaco Bandecchi, non essendosi verificato nessun reato che prevederebbe un intervento ministeriale. Tale evidenza, chiara e lapalissiana già prima per tutti – anche per i firmatari – dimostra come l’interrogazione sia stata presentata al solo scopo di gettare fango sul leader di Alternativa Popolare, peraltro facendo prezioso tempo al Ministro dell’Interno, ai funzionari e al Parlamento.
  • Nella contro risposta al ministro Piantedosi – il quale ha ribadito non esserci alcuna ragione per un intervento di qualsiasi tipo, alla luce delle leggi del nostro Stato – l’on. Verini si è spinto a chiedere un “qualcosa in più” contro Bandecchi, cioè qualcosa che vada anche al di là dell’ordinamento giuridico. Tale richiesta al ministro e al Parlamento, oltre a essere un fatto gravissimo, conferma, se ve ne fosse bisogno, che il Pd è ancora ostaggio di correnti giustizialiste che, quando non riescono a combattere l’avversario sul piano politico, attaccano sul fronte giudiziario mettendo in moto campagne di fango.
  • Stefano Bandecchi ha una fedina penale immacolata, non ha mai subito alcuna condanna, è un grande imprenditore che lavora 18 ore al giorno e paga ogni mese oltre 2500 stipendi ai propri dipendenti.
  • Sempre l’On. Verini ha criticato il centrodestra per l’accordo con Bandecchi, parlando di soggetto pericoloso, dimenticando tutti i soggetti del Pd che attualmente e nel passato sono stati colpiti da pesanti inchieste, utilizzando quel solito metro di giudizio per cui gli altri (con fedina penale immacolata) sono delinquenti a prescindere mentre i loro amici anche quando sbagliano e sono indagati e condannati, sono persone perbene e vanno difesi.
  • Ricordiamo all’on Verini che, in tema di alleanze, il Pd sta insieme a un partito che ha portato all’europarlamento Ilaria Salis, una persona con precedenti penali gravi, che ha aggredito fisicamente altre persone e che è stata agevolata, proprio dal Pd e dal proprio partito, a evitare un processo. Perché la Salis e che aggredisce fisicamente e con violenza le persone e occupava le case va bene, perché con la sinistra, e Bandecchi che è incensurato no?

La verità è che il Pd attacca Bandecchi perché, con il suo ingresso nella coalizione di centrodestra, si è rafforzato al centro, allargando la sua proposta politica, accogliendo le diversità di pensiero e riuscendo, attraverso la mediazione e la capacità di sintesi, a mantenere una salda unità. Un’ unità che, evidentemente, rischia di far saltare le ottime previsioni del campo largo (ma mezzo sfasciato) di vincere in Liguria, Emilia Romagna e Umbria, rendendo lo scenario molto pericoloso per il Pd e la sinistra.

L’ interrogazione parlamentare di ieri, pertanto, si deve solo alla paura e alla consapevolezza del Pd, che prova a tenere unito un campo largo in cui i presunti alleati si insultano e litigano quotidianamente e pubblicamente, di perdere in qualcuna delle regioni al voto, che invece davano per vinta.

Accettiamo la critica politica e sappiamo difenderci, ma l’atto presentato in Aula è solamente un atto scomposto, pretestuoso, strumentale e, sebbene pacato nelle forme, violento nella sostanza specie quando si chiede al Ministro dell’Interno di fare un “qualcosa in più” che non è previsto dalla Legge italiana.