Il coordinatore nazionale di Alternativa Popolare Stefano Bandecchi interviene nella discussione su Mia – Misura di Inclusione, il sussidio su cui è al lavoro il Governo per sostituire il Reddito di Cittadinanza. Con il suo intervento Bandecchi vuole però sottolineare un altro grave problema che affligge l’Italia e le possibilità di crescita del Paese e che in questi anni non è stato adeguatamente affrontato, ovvero il problema della denatalità. Queste le sue parole:
“Il reddito di cittadinanza non ha mai funzionato come avrebbe dovuto, anche a causa delle falle dei centri per l’impiego. Una misura fallimentare, non nel suo intento, quanto nelle modalità di applicazione. In base all’ultimo monitoraggio dell’Anpal, infatti, su 2,3 milioni di percettori in 920mila sono considerati in grado di lavorare. Tra questi, in 660mila (72%) dovevano essere presi in carico, ma solo in 280mila (42,5%) hanno stipulato il Patto per il lavoro che è il primo step di attivazione. Per questo occorre che la nuova misura intervenga per fare incontrare la domanda e l’offerta di lavoro e per rafforzare la formazione degli occupabili senza alcuna professionalità.
Ad oggi, però, non si è ancora messo bene a fuoco l’altro grande problema legato al lavoro, vale a dire la denatalità. Sono dell’idea che continuare a non incentivare politiche che vadano incontro ai più giovani e li supportino nella costituzione di una famiglia sia un grande errore; come detto in precedenza, in Italia nascono sempre meno bambini e facendo una media, rispetto ai primi Anni 60, ci si rende conto che oggi sono davvero pochi i ragazzi in età da ‘lavoro’. Occorre sì investire nel supporto economico e sociale di chi non è nella condizione di lavorare ma anche in politiche che conducano a un importante incremento demografico. Dobbiamo agire adesso e con efficacia per combattere questo problema che sempre più caratterizza il nostro Paese”
Non è la prima volta che Bandecchi sottolinea il problema. Solo pochi giorni fa, commentando i dati sull’occupazione giovanile, il coordinatore nazionale di Alternativa Popolare aveva dichiarato:
La denatalità e il calo dell’occupazione giovanile sono la tempesta perfetta per il nostro Paese. Basti pensare che negli ultimi due anni i giovani occupati tra i 14 e i 36 anni sono diminuiti quasi dell’8%. Si tratta di un dato che riflette anni di politiche sbagliate che penalizzano l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.
Questo trend non si invertirà fino a quando il nostro Paese non riuscirà ad offrire ai giovani percorsi di crescita professionale e retribuzioni adeguate. Se poi non si interverrà anche a supporto della natalità il Paese sarà destinato a invecchiare e basta.
Si deve dare la possibilità ai ragazzi di rimanere qui, di lavorare, di costruire una famiglia e di mandare avanti l’economia del Paese. È fondamentale intervenire sulle nascite perché più passa il tempo e più il Paese invecchia senza quel cambio generazionale di cui ha bisogno per rinascere e progredire. Altrimenti quale futuro possiamo aspettarci per questa Italia?
Prima si capirà che il rilancio economico della Nazione parte da questo – dal rilancio della natalità, del lavoro giovanile, delle Università e della Ricerca – prima si riuscirà a immaginare un nuovo grande futuro per il nostro Paese.