A poche ore dai funerali di Sanderson Mendoza, il giovane operaio deceduto sul lavoro all’Ast di Terni, altre tre tragedie hanno colpito il nostro Paese, portando a sessanta il numero di incidenti mortali sul lavoro dall’inizio dell’anno.
Nel 2025, di fronte a questa continua strage, non possono esserci più scuse: il lavoro sicuro è un diritto inalienabile, la sicurezza sul lavoro non è un parametro negoziabile. Le vittime sono uomini e donne che avevano il diritto di tornare a casa sani e salvi. Non possiamo più permettere che la loro morte venga considerata un tragico incidente: è una responsabilità collettiva.
Per questo chiediamo con urgenza che venga convocato un nuovo tavolo tra governo, rappresentanti dei lavoratori e delle aziende, al fine di aggiornare i protocolli di sicurezza e aumentarne il livello. È fondamentale fare tesoro delle esperienze maturate da tutte le parti in campo, con l’obiettivo unico di garantire la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.
Non possiamo più aspettare. Ogni giorno che passa senza un intervento concreto è un altro giorno in cui rischiamo di pagare con la vita di chi lavora. È ora di agire, con determinazione e senza ulteriori rinvii.